Sul monte Santa Croce, sopra il ristorante Vedetta, è ancora visibile, in mezzo alle tante antenne dei ripetitori, la croce in ferro posta nel dopoguerra sulla base in cemento armato là dove svettava la mitragliatrice della 131ma batteria antiaerea. Questi sono gli avamposti della compagnia antiaerea che durante la prima guerra mondiale difende il cielo sopra i bresciani. D’altra parte, il monte è sempre stato un sito strategico a causa della sua posizione dominante: Visconti, Veneziani, Francesi tutti ne fecero un rilievo bellico verso la pianura sul quale schierare le artiglierie e dal quale sferrare i loro attacchi sul castello e sulla città. Tuttavia, tra una guerra e l’altra, sulla cima del monte Santa Croce, la comunità dei padri Carmelitani ha cercato di sopravvivere e di mantenere in vita la chiesa ed il monastero che qui erano stati eretti prima del ‘400 e rimasero luogo di culto fino alla fine del ‘700 quando in epoca napoleonica molti ordini religiosi vennero soppressi e molti dei beni ecclesiastici vennero venduti ai privati. Quel che resta della chiesa è stata incorporato all’interno della proprietà Villa Linda.