200 MILLION YEARS // 30 SEC READ // 30 SEC PIC VIEW
Il Medolo è un calcare marnoso grigio-bianco stratificato, prospero di selce e fossili di ammoniferi e ricco d’argilla. Si è deposto circa 200 milioni di anni fa, dopo la Corna. In moltissime zone, sulla Maddalena, spicca l’evidente stratificazione e la tipica inclinazione verso sud-est. Il Medolo appartiene a tutta l’area del versante occidentale della Maddalena e grazie alla presenza di silice favorisce la massiccia proliferazione del castagno.
Il castello di Brescia appoggia le sue fondamenta su un promontorio costituito interamente da Medolo e spesso le rocce medoloidi sono parti integranti del castello; dalle salite che staccano da piazzale Arnaldo e da Via San Faustino per raggiungere la fortezza, sono evidenti questi grandi affioramenti sui quali aderiscono le mura antiche, così come anche i bastioni che vi si trovano a ridosso. Tutte queste opere murarie sono state possibili grazie al Medolo proveniente dalle vecchie cave dei Ronchi e della Maddalena: così come la Corna, anche il Medolo è una pietra autoctona, per così dire, a km 0. La sua conformazione lo rende la scelta prediletta per opere murarie, così non stupisce sapere che la strada panoramica per la Maddalena e i grandi terrazzamenti delle sue antiche cascine siano stati costruiti utilizzando questa pietra, estratta direttamente dalle nostrane pendici.
A partire dall’epoca romana, molte delle grandi opere architettoniche di Brescia sono state progettate utilizzando Medolo e Corna. Gli antichi Romani costruirono il teatro romano con il Medolo, mentre utilizzarono la Corna per il Capitolium. Il Duomo Vecchio è stato costruito, sul finire dell’XI secolo, sui frammenti della vecchia cattedrale paleocristiana di Santa Maria, con il Medolo.
*Quote: Tiziano Terzani "Un altro giro di giostra"