L’uomo che viaggia da solo può partire oggi; ma chi va con un altro deve aspettare finchè l’altro è pronto, e può passare molto tempo prima che partano.*

10 settembre 1969. La funivia di Brescia si ferma. Effettuerà ancora qualche sporadico viaggio, fino al 1973, per permettere ai macchinisti del Trentino di imparare tutte le manovre per guidare le loro cabine, lassù tra le loro montagne. E poi ancora nel 1975 verrà eccezionalmente riattivata per ricondurre in città gli spettatori del Giro d’Italia. Infine, l’oblio.

Per 14 brevi anni Brescia ha avuto la sua bella funivia. Così speciale che anche chi non l’ha mai vista, chi non c’era, chi non era ancora nato, la rimpiange e la vagheggia. È il sacro Graal dei Bresciani, una leggenda mai sopita che stuzzica continuamente gli escursionisti a duellare con il sentiero 12 o il sentiero 3 o il sentiero 6 per andare a toccar con mano i solenni tralicci schierati lungo quel binario immaginario che decolla da Viale Bornata, all’altezza della stazione di partenza (ora ristorante Funivia) e s’impianta dentro la sala macchine dell’ex stazione d’arrivo in cima alla Maddalena.

Di cabine non se ne vedono più. Di tralicci e rulliere, sì. Le cabine, d’altra parte, erano solamente due, mentre una saliva, l’altra scendeva. Traghettavano 35 passeggeri ciascuna, in 10 minuti scarsi, su e giù dalla vetta della Maddalena ad una velocità di 7,5 metri al secondo. La stazione di partenza offriva una sala d’attesa, biglietteria, servizi, un bar ed un montacarichi. La stazione d’arrivo includeva la sala macchine e un bar/ristorante con terrazze panoramiche che ancora oggi si affacciano sullo stesso immenso orizzonte di allora.

Per salire in cabina andava acquistato un biglietto del costo di 150 lire. Per l’impianto venne fatto un investimento di 250 milioni di lire, per le stazioni, per la costruzione dell’albergo Cavrelle (e per l’acquedotto realizzato insieme alla funivia) se ne spesero 50.

La società funivie della Maddalena porta a conoscenza del pubblico che l’esercizio della linea Brescia-Monte Maddalena avrà inizio oggi 14 agosto con l’orario provvisorio di una corsa ogni mezz’ora dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19. In caso di affluenza verranno effettuate corse supplementari purchè comprese nell’orario suddetto… Le tariffe praticate sono le seguenti: corsa semplice L. 150; doppia corsa L. 300; corsa semplice bambini al di sotto del metro e Kg.10 di bagaglio L.50.

14 agosto 1955. La funivia di Brescia si muove e funziona per 14 anni. E poi… perchè tanta beltà viene lasciata morire? Qualcuno dice che i costi di gestione fossero troppo elevati (non riceveva nessun contributo pubblico), qualcun’altro sostiene che la costruzione della strada Panoramica rese obsoleto e inutilmente costoso l’accesso al monte tramite la romantica funivia.

Oggi, sognatori e ammiratori, per vederla, fan rotta verso la cima del monte: qui, tra flutti di rovi e robinie, rintracciano il galeggiante relitto dell’ex stazione d’arrivo con tutto il suo bottino del villaggio Monte Maddalena; dal 1969 vittime di ammutinamento, abbandonati dalla Società Funivie della Maddalena su quell’argine di monte dove, nel tempo, antenne vecchie e nuove si sono arenate tutt’intorno; oppure salgono ad ossequiare il pilone del sentiero 12, con la sua corte di traliccetti elettrici sparpagliati lungo la stessa direttrice, reciso dalla sua cima, precipitata qualche metro più sotto con tutto il suo caravanserraglio di ferraglia addormentata. A tutti quanti punge il cuore a vederlo così, questo gigante arruginito, bestia morente ma non finita, dimenticato lì a guardar le stelle alla rovescia.