1 HOUR + 30 MIN WALK // 2 MIN READ // 2 MIN PIC VIEW
Il sentiero 12 parte già alto e non sale troppo, scorre centrale a mezza costa della Val del Pericol, tra saliscendi sagomati dagli avvallamenti dei torrentelli che lo solleticano, senza alcun epico inizio e niente grand finale (beh, sì, quello ce l’ha). È un sentiero di mezzo, un anello di congiunzione, una lunga articolazione che unisce il punto A al punto B.
Parte a Dosso Torre, sulla testa di San Gottardo, a quota 469 m e punta dritto a scontrarsi con il sentiero 2, al Triinale. Nonostante il suo incedere pressochè uniforme e poco spettacolare, possiede una grande arma di visibilità che lo catapulta nel girone dei più attraversati: ospita un vecchio pilone dell’ex funivia che portava in vetta alla Maddala. Questo asso nella manica è un motivo più che valido per alimentare il pellegrinaggio verso le insidiose convessità della Val del Pericol, che pericolosa non è, ma di inquietudine ne è dispensatrice a manciate. Sarà perchè il pilone dell’ex funivia, con la sua corte di traliccetti elettrici sparpagliati lungo la stessa direttrice, crea uno scenario sinistro, monco così com’è, privato della sua cima, precipitata qualche metro più sotto con tutto il suo caravanserraglio di ferraglia ammutinata. Sarà perchè punge il cuore a vederlo così, questo gigante arruginito, bestia morente ma non finita, dimenticato lì a guardar le stelle alla rovescia. Oppure perchè nei frammenti di curva che scavallano i torrentelli, i valloni sono profondi, il terreno sdrucciolevole e i nastri di contenimento svolazzano incoscienti senza sortire protezione alcuna. Oppure, infine, perchè qua e la si levano cipressi scenografici quanto grifagni, ambigui tra i molti dolci lecci.
Le coordinate del percorso sono facili: se non avete già provato a raggiungere il sentiero 12 transitando per il sentiero 3, è possibile percorrerlo arrivando, se volete, anche in autobus, al piazzale del San Gottardo, da dove il sentiero inizia alla spicciolata. Dal piazzale si procede ancora per una decina di minuti a piedi lungo la strada asfaltata, direzione vetta della Maddala, fino a svoltare, arrivati al 7° tornante, a destra, sul dosso Torre. Il dosso Torre ospita l’incrocio tra il sentiero 12, il sentiero 3V ed il sentiero 4. In questa interazione di stradette, si procede pressochè dritti, seguendo la segnaletica del 12. In un’oretta abbondante di cammino, si incontrano, in sequenza: una discesa con canalone impervio e molto rischioso, un avvallamento che ci fa calare di quota nel bel mezzo di un fitto bosco senza sole, un secondo canalone con scalette legnose, il pilone dell’ex funivia (poco prima si interseca un sentiero che scende a rivelare le restanti spoglie della cesura), un frammento di cruda macchia selvatica, l’ingresso al sentiero 3 che scappa giù a rotta di collo verso Viale Bornata ed infine la meritata apertura sull’immenso cielo del Triinale.
* QUOTE: Henry David Thoreau "Walden"