×
il Monte Maddalena
scopri Sentiero 14 Monte Maddalena

Sentiero 14

2 HOURS WALK // 2 MIN READ // 2 MIN PIC VIEW

Godevo dell’antichità del mondo. Ero solo e mi sentii travolgere, commuovere dalla grandiosità della Natura.*

Per quei pochi abitanti del centro che hanno fatto dello spostamento a piedi una crociata silenziosa contro l’inquinamento di cui soffre la nostra città, Botticino è l’altrove, ad una distanza importante da coprire con la sola forza di volontà. Che fare dunque per raggiungere il punto di partenza del sentiero 14, in via Rossini a Botticino? Possiamo pensare controcorrente, partendo dalla città, a piedi o con l’autobus 6 che in estate percorre tutta la strada che porta in vetta alla Maddala e da lì scendere a Botticino, e poi risalire nuovamente in vetta per tornare a casa nostra, tutto d’emblée. Uno sforzo magnifico, appagante ed ecosostenibile, pourquoi pas?

Diciamo quindi genericamente che siamo a Botticino, in via Rossini, che poi diventa Via Frate Dora che poi diventa Via S. Michele che infine s’incrocia con Via Puccini… e ora dobbiamo risalire. All’incrocio con Via Puccini, centrale tra altre strade, si stacca sulla sinistra una lingua asfaltata, dritta verso le pendici della sagoma del monte, e ci accompagna fino al varco nel bosco, dove il vialetto asseconda infine lo sterrato e gli alberi. Saltiamo dentro quest’imbuto rigoglioso per raggiungere via Santa Lucia dove alberga l’omonima cappelletta. A sinistra della sacra edicola langue il segnale del Sentiero principale Valverde, i cui segnavia sono giallo-rossi. Diamo retta a questi colori che accompagnano i nostri bianco-rossi per un lungo tratto di percorso. Si sale. Si sale sul serio. La pendenza è avvincente ma è resa scivolosa da pietre di Corna bianca che affollano disordinatamente la rampa. Mentre siamo costretti a marciare a testa bassa per quel che pare un’eternità, alcune piccole rivelazioni ci incoraggiano: per primo, un intenso profumo di memorie remote viene ad ubriacarci giusto prima che il sentiero si spalanchi sopra una galassia di ciclamini arruffati dallo zefiro estivo… e più avanti, un vasto impianto serpentino d’esili fusti di roverella improvvisa con rustica grazia un carosello di luce e bagliori. La salita si placa poco sopra, sulla soglia della parete di roccia, quando incrociamo il sentiero che a destra conduce alla palestra di arrampicata. Il 14 procede a sinistra, rimbalzando sui pendii aperti della bassa del fieno, il Sentiero dei Darnei. E’ un passaggio favorito dal panorama a levante, l’area pedemontana di Botticino e Caionvico e delle colline sdraiate tutt’intorno, alcune verdi e coltivate a vigneto, altre bianche e sbucciate a tutto spiano per mieterne i calcari marnosi.

Zigzaghiamo a lungo senza sforzo, avvolti dagli arbusti, per raggiungere l’oasi della pozza Darnei, all’incrocio con il sentiero 2 ed il sentiero 1, e poi svoltare a destra, dove i segnavia invitano ancora a levante, sull’orlo del versante orientale della Maddala, ad affacciare il cuore sull’immensa, dominante palestra di roccia. Calamitati dalle splendide rupi, veniamo tentati di poterle toccare: affondiamo così nell’ultimo tratto di bosco per emergere proprio sopra le rocce, sul meraviglioso prato digradante, a 850 mt sulla cima della Maddala, decollo est per i piloti di parapendio.

La ricompensa dell’escursione è sempre istantanea, fin dal Giurassico lo spettacolo sull’anfiteatro del Garda si mantiene inesorabilmente meraviglioso.

*Quote: Tiziano Terzani "Un altro giro di giostra"


Lascia un commento

Write a Reply or Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

la maddala

maddalena brescia