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Avevo letto della chiesetta del Patrocinio in qualche testo del Mario Faini e m’era venuto il capriccio di cercarla. Avrei così scoperto due mondi di diversa natura attraversando un inaspettatamente lungo ed eterogeneo perimetro.
Da Via Amba d’Oro si accede all’omonima via del Patrocinio e ci si accomoda all’interno di una processione di mura private lungo una strada in salita che si restringe ad ogni nuova curva e che, seminata l’ultima villa, si infiltra repentinamente nei boschi della Valsorda per inselvatichirsi senza riserve.
Poco oltre il ronco Belvedere, circoscritto da un verdeggiante recinto, s’impettisce il Santuario della Madonna del Patrocinio con quel suo bel muso smargiasso da piccolo mondo antico. Questo purosangue settecentesco è oggi annesso all’interno di una proprietà privata, ma questo non impedisce al parroco di San Gottardo di officiarvi qualche sparuta messa durante l’anno. Ed infatti, allorchè viene aperto, ci si commuove un po’ a varcare il cancello e ad immaginare i roncari affluire dalle loro cascine per radunarsi su questo sagrato in qualche remota domenica del ‘700.
Più sopra, il sentiero si crogiola dentro un meraviglioso passaggio tra i boschi e poi s’appoggia su un dosso assolato, tra belle case solitarie, ai piedi di San Gottardo: volteggiando a destra verso l’alto, s’affaccia alla principale via Maddalena, poi slitta in discesa e atterra sul piazzale dell’autobus 6, attraversato già da molti altri tracciati. Il 5 si sfila un po’ più in basso del sentiero 7 e del sentiero 6.
Assorbito nell’ombroso versante, rotta verso nord, penetra nel bosco in falsopiano dell’umida valle delle Fontanelle dove il Castagno ha un ruolo importante insieme alla Farnia, il Carpino bianco, l’Acero, l’Olmo, il Sorbo, la Betulla. Oltre il cancelletto del Roccolo Lucchi, dentro la lussureggiante trama di felci e mirtilli, scavalla 3 o 4 vallette solcate dai rami del torrente Garzetta fin là dove il sole si riprende ogni spazio. Adesso s’abbandona sui prati del Rocol Malga Rita e di Cascina Margherita. Lì intorno, il sentiero 9 ed il Downhill Cagnolera incalzano dalla Val Fredda mentre il sentiero 10 s’infrange sullo spiazzo della Pozza Margherita e si ritira rotolando giù verso gli abissi del Rifugio dei Gnari de Mompià. Dentro le pieghe dei prati della Ràsega con i suoi tre meravigliosi castagni, il 5 riprende quota sotto l’arco di nuovi boschi e sopra certi notevoli passaggi lastricati di Medolo. Il sentiero 13 ed il Sentiero delle Pozze intercettano le coordinate del 5 poco prima della Pozza Bresciana per unire le forze e partecipare all’ultimo slancio prima di ormeggiare all’arsenale del Grillo.
* QUOTE: Henry David Thoreau "Walden"